Coca Cola, Pepsi e Spumador: chi guadagna di più?
28 Mag 2021
In questo articolo raffrontiamo se e quanta redditività viene prodotta in Italia da alcuni dei più noti marchi del settore delle bibite rinfrescanti, indagando sulle ragioni alla base delle eventuali differenze.
L’analisi che andremo ad effettuare si concentra sulle società Coca-Cola HBC Italia S.r.l. (d’ora in poi Coca-Cola), azienda che distribuisce in tutta Italia, esclusa la Sicilia (dove opera tramite la società di imbottigliamento Sibeg), Pepsico Beverages Italia S.r.l. (d’ora in poi Pepsi) e su Spumador S.p.a, impresa leader nel segmento del private label.
Il periodo di riferimento è il 2019, non essendo ancora disponibili i bilanci 2020 di queste società.
Le informazioni di seguito pubblicate sono state estrapolate da NumeriPrimi, la piattaforma web creata da Numeri di Valore che in modo semplice, economico ed efficace permette di visualizzare le performance economico finanziarie delle aziende italiane.Quali sono i margini di Coca Cola, Pepsi e Spumador?
L’EBIT margin, ovvero l’EBIT (=EBITDA – ammortamenti e svalutazioni) in rapporto al fatturato risulta pari, nel 2019, al 6,48% per Coca-Cola, al 5,95% per Spumador e al 5,38% per Pepsico.
Quella che a metà degli anni ‘80 venne definita “la guerra delle cola”, e che portò ad una vittoria di Pepsi su Coca-Cola (anche grazie ad un artista come Michael Jackson), non trova riscontro in termini di profitti operativi in Italia nel 2019. Coca-Cola, oltre a vendere 6 volte più di Pepsi, ottiene anche un punto in più sulle vendite in termini di risultati operativi.
E’ interessante osservare come Spumador, che produce in gran parte per conto di terzi (marca commerciale), quindi non opera con un premium price come i due colossi americani, presenti livelli di marginalità perfettamente allineati, segno di una strategia differente ma altrettanto efficace.Se osserviamo il profit margin, ovvero il Risultato finale dell’esercizio, in rapporto al giro d’affari, notiamo come il risultato di Coca-Cola si sia notevolmente ampliato, di circa quattro punti, a differenza degli altri due operatori, mettendo in luce, sostanzialmente, un peso significativo dell’area finanziaria.
In effetti Coca-Cola Italia controlla, fra l’altro, Coca-Cola Austria e Cosa-Cola Svizzera, con un ammontare di partecipazioni superiore al miliardo di euro, e pertanto nel 2019 ha percepito dividendi per circa 70 milioni di euro, con un contributo dell’area finanziaria (dividendi, oneri finanziari e rettifiche di valore) pari al 6% del giro d’affari, un dato elevato, se si tiene conto che l‘EBIT margin è del 6,5% circa.
In termini di profittabilità, dopo Coca-Cola troviamo, con valori più che dimezzati, Spumador (4,23%) e infine PepsiCo (3,64%). Queste ultime presentano comunque livelli reddituali apprezzabili.
Il raffronto del Conto Economico delle tre realtà italiane è molto interessante, in quanto evidenzia diversi modelli di business, che spiegano le differenze più sopra rilevate.
Si osservi, ad esempio, nel raffronto Coca-Cola vs Pepsico, come la prima presenti un miglior margine commerciale puro (minore incidenza delle materie prime), ma anche un peggior margine commerciale allargato, in quanto Pepsico genera ricavi accessori molto importanti (pari al 25% del giro d’affari), in gran parte legati ai contributi ricevuti dalle società del gruppo per le attività promozionali, di pubblicità e marketing, che vanno a riassorbire il vantaggio di costo di Coca-Cola.
Poiché tuttavia Pepsico opera con maggiori spese per servizi rispetto a Coca-Cola (35% dei ricavi va 19%), la seconda è in grado di recuperare terreno e tornare ad operare con margini più alti della prima (EBITDA, EBIT) nonostante i maggiori costi di personale (+4 pti) e per ammortamenti (+2,5 pti).
Il conto economico % di Spumador evidenzia una migliore marginalità rispetto alle due aziende americane fino all’EBITDA, grazie al più basso peso del costo delle materie prime, a minori coisti pubblicitari e di marketing e ad un modello di organizzazione più snello. La maggior quota di ammortamenti rispetto alle due concorrenti va a ridurre il vantaggio economico, e porta l’impresa italiana al secondo posto sia in termini di EBIT che di profit margin, con valori molto vicini a quelli di Pepsico.
Quanto “rendono” Coca Cola, Pepsi e Spumador?
La redditività aziendale si misura non solo sui margini e sul profitto, ma soprattutto sul rendimento dei capitali investiti (a livello complessivo e degli azionisti), in quanto ciò che conta non è solo la dimensione del margine sulle vendite, ma anche e soprattutto la dimensione del margine in relazione al capitale che l’azienda (o gli azionisti) hanno dovuto investire per generarlo.
Se infatti il rendimento dei capitali fosse troppo modesto, ad esempio in relazione al tipo di rischio di business, occorrerebbe ripensare seriamente alla strategia.
Da cosa dipende il rendimento dei capitali investiti?
A livello azienda (rendimento dell’attivo) dipende dal livello del margine operativo (EBIT margin) e dal fabbisogno di capitale. A parità di EBIT, maggiore è il fabbisogno di attivo minore il rendimento dell’attivo (ROI). Aziende con alto fabbisogno di attivo sono quelle che operano con eccesso di investimenti (marchi, immobili, impianti, partecipazioni, ecc…) e/o di capitale circolante (crediti commerciali o di altro genere, scorte ecc…).
L’esame del ROI (EBIT/TOTALE ATTIVO) riferito al 2019 mette a sorpresa in luce un più alto rendimento del capitale investito a livello azienda per Pepsico, nonostante fosse l’azienda con la più bassa marginalità operativa (vedi EBIT margin), quindi grazie al minor fabbisogno di capitale investito in rapporto alle vendite (la rotazione del capitale è infatti pari a 2,4x vs 1,2x di media riferita a tutte e tre le realtà analizzate).
Il minore fabbisogno di attivo di Pepsico rispetto agli altri due competitor dipende dal modello di business e in particolare dalla minore presenza di asset a lungo termine (Immobilizzi) e di attività finanziarie correnti (liquidità, titoli ecc…).
In seconda posizione si colloca Spumador e in ultima posizione Coca-Cola. Lo scivolamento di Coca-Cola in ultima posizione deriva esclusivamente dal maggior fabbisogno di capitale investito rispetto alle altre concorrenti perché, come anticipato più sopra, l’azienda dispone di un ammontare di Partecipazioni rilevante (un miliardo di euro), che come visto producono risultati economici positivi in termini di dividendi.
Anche a livello di rendimento dei mezzi propri (o per gli azionisti) Pepsico è il best player, con un 32%, rispetto al 10% di Coca-Cola e all’8% di Spumador. Si tratta di valori adeguati in relazione al rischio d’impresa per le due branch italiane dei due colossi americani (ampiamente adeguati per Pepsico), tenendo presente che abbiamo a che fare con profili di rischio contenuti, trattandosi di leader mondiali, e di un valore positivo ma solo sufficiente per quanto riguarda Spumador.
Ma perché gli azionisti di Pepsico Italia guadagnano così tanto di più in relazione ai capitali investiti?
La redditività dei mezzi propri dipende fondamentalmente da tre fattori: la profittabilità aziendale (profit margin = Risultato dell’esercizio / Fatturato), il fabbisogno di capitale investito (la Rotazione del Capitale = Fatturato/Totale Attivo) e l’utilizzo più o meno intelligente della leva finanziaria (Totale Attivo/Patrimonio Netto). Se l’azienda è profittevole ed efficiente, la rotazione del capitale amplificherà la redditività per i soci e viceversa. Anche l’uso della leva finanziaria amplificherà la redditività per i soci se l’impresa è profittevole (e viceversa).
Gli azionisti di Pepsico Italia hanno guadagnato nel 2019 il 35% in relazione ai capitali investiti a titolo di pieno rischio, non tanto in quanto l’azienda è stata la più profittevole (vedi profit margin) fra le tre, in quanto è stata la più efficiente nella gestione dell’attivo (su questo gioca un ruolo il differente modello di business, ovviamente) ed ha usato maggiormente la leva finanziaria (cioè l’azionista di Pepsico Italia ha investito di meno rispetto a quello di Coca-Cola e Spumador).
Spumador al contrario ha offerto il più basso rendimento dei mezzi propri (8%) in quanto pur operando con maggiori profitti rispetto a Pepsico Italia, risulta aver necessitato di un maggior fabbisogno di capitale investito e aver usato in modo minore la leva finanziaria.
Nei prossimi articoli concluderemo il raffronto fra Coca Cola, Pepsi e Spumador analizzando la struttura finanziaria e la solvibilità delle due imprese.
Le informazioni, i grafici e le tabelle di questo articolo sono state acquisite dalla piattaforma web NumeriPrimi che, in modo semplice, economico ed efficace, permette di visualizzare e confrontare i bilanci aziendali e le più importanti performance economico finanziarie delle aziende italiane:- Crescita (Quantità e Qualità)
- Redditività (Marginalità e Rendimento dei Capitali investiti)
- Efficienza nella gestione del Capitale Investito (rotazione scorte, tempi d’incasso, tempi di pagamento)
- Sostenibilità Finanziaria (solvibilità)
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